In Canada, nella provincia del Quebec, a 150 chilometri da Montreal c’è, o meglio c’è stata fino a pochi anni fa, una città con uno dei nomi più pesanti del mondo: Asbestos.
La storia iniziò nel 1870 quando William Jeffrey, un agricoltore canadese scoprì che la zona abbondava di minerali naturali ed aprì la miniera “Jeffrey”. La scoperta di William segnò per sempre la storia del luogo: sorse infatti qui la più grande miniera di estrazione dell’amianto e gli operai chiamati al lavoro divennero ben presto anche residenti della zona. Man mano che aumentavano i lavoratori cresceva contemporaneamente la zona, fino a divenire una città che prese il nome dal minerale che stava salvando economicamente intere famiglie: Asbestos.
Durante il corso del Novecento l’amianto divenne una materia prima cruciale, impiegato in vari settori per la produzione di un numero considerevole di materiali e oggetti: materiale edile, componenti di impianti tecnici e mezzi di trasporto, materiale tessile, oggetti ad uso domestico, ecc.
La considerazione dell’amianto come materia prima crebbe talmente tanto che divenne una sorta di materiale “magico” in grado di essere utilizzato in tantissime situazioni differenti e con risultato di primissimo livello; tutto ciò, per i cittadini di Asbestos, divenne sempre di più in un motivo di fierezza e orgoglio.
L’aria iniziò a cambiare totalmente pochi anni prima del 2000 quando l’Europa scoprì come l’inalazione di fibre di amianto fosse causa diretta di malattie polmonari e mesotelioma. Il nome della città lentamente si trasformò in un peso gravoso da portare, poiché sinonimo di malattie e morti. Immediatamente ci furono richieste e petizioni per cambiare il nome della città.
Nel 2006 l’allora sindaco tentò di cambiare nome ma la proposta fu bocciata nettamente. Il motivo? Il paesino del Quebec riusciva ad attirare turisti ed attenzione soltanto grazie a quel nome che nel bene o nel male ne aveva segnato la storia.
La fine della resistenza è cosa dei giorni nostri: nel 2011 la miniera fu ufficialmente chiusa e soltanto nel 2018, con oltre 25 anni di ritardo, il Canada ha vietato la produzione, l’importazione, l’esportazione e l’uso dell’amianto. L’ultimo nodo, legato al nome della città, è stato sciolto nel 2020: i cittadini sono stati chiamati al voto per scegliere un nome in francese che “ispirasse per il futuro e che dovesse narrare la storia della città senza richiamare all’amianto”.
Asbestos oggi non esiste più, se andrete in Quebec, a 150 chilometri da Montreal, troverete Val-des-Sources.