L’amianto in Italia e nelle scuole italiane continua ad uccidere, nonostante ormai siano trascorsi trent’anni dall’emanazione della Legge 257/92, normativa in cui fu ufficialmente dichiarato illegale.
I bambini, gli adolescenti e il corpo docente e non, trascorrono molto tempo nell’ambiente scolastico ed è per questo che la scuola è considerata una tra le realtà a maggior rischio.
L’amianto nelle scuole è un tema di attualità!
L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) ha sottolineato come le scuole in Italia che contengono amianto sono 2.292, con 356mila studenti e 50mila componenti del personale scolastico: numeri sicuramente destinati a salire, considerando che l’iter di mappatura e censimento non è stato ancora completato.
Un dato che allarma vista l’esposizione quotidiana alle fibre di amianto che potrebbero determinare malattie quali l’asbestosi, una malattia polmonare cronica, e il mesotelioma, un tumore che interessa il tessuto sottile che riveste gli organi interni.
E’ impressionante ad oggi il numero dei casi di mesotelioma tra il personale docente e non docente! Secondo dati Ona sono stati registrati 63 casi nel comparto istruzione. Ciò rende indiscusso che la minaccia incombe non solo sugli alunni ma anche sul personale degli edifici scolastici.
Nel dicembre del 2021 l’ONA, che si occupa di seguire le vicende giudiziarie delle vittime da amianto, è riuscita ad ottenere la prima condanna del Miur per mancata bonifica nelle scuole nel caso della professoressa Olga Maria Sofia d’Emilio, una docente di chimica e filosofia presso la scuola Farini di Bologna, deceduta nel 2017 per mesotelioma, dopo 15 anni di malattia. I figli della donna hanno ottenuto un risarcimento pari a 930mila euro.
Il VI rapporto del Registro nazionale dei mesoteliomi, redatto dall’Inail, conta 91 casi censiti di personale scolastico deceduto per questa neoplasia. Gli effetti a medio-lungo termine dell’amianto impongono di agire in fretta per salvare i bambini di oggi e non piangere gli adulti di domani.
La situazione è ben riassunta dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA: “La necessità assoluta è di provvedere a bonificare. Come osservatorio insistiamo affinché il ministero della Salute, insieme al ministero dell’Educazione, disponga al più presto la bonifica e metta in sicurezza tutti gli istituti scolastici”.
L’amianto nelle Scuole: dove si trova?
Le tipologie di materiali contenenti amianto presenti negli Istituti scolastici sono principalmente pavimenti vinilici, comignoli, pannelli di tramezzatura, serbatoi idrici, rivestimenti isolanti e ricoprenti a spruzzo.
Occorre un Piano di prevenzione scolastico!
Il primo passo è quello dell’accertamento della presenza di amianto per tutti gli edifici e prefabbricati costruiti entro il 1994 (La Legge n. 257/92 ha dismesso immediatamente i materiali friabili ma ha consentito la commercializzazione dei materiali compatti per altri 2 anni dopo la sua emanazione)
In caso di presenza accertata è necessario in via immediata elaborare e attuare un “piano di prevenzione” consistente in:
L’Ente proprietario e il Dirigente scolastico sono le due figure coinvolte e obbligate nella gestione del rischio amianto.
Il Dirigente Scolastico, in qualità di Datore di Lavoro, è tenuto ad assolvere tutti gli obblighi previsti dal D. Lgs. 81/08, per quanto concerne la salute, la sicurezza e la formazione e informazione di tutti i soggetti esposti ed ha la responsabilità di richiedere all’Ente proprietario dell’immobile “la verifica e il monitoraggio del rischio amianto nonché l’eliminazione dello stesso tramite bonifica”.
La situazione amianto nel Lazio e l’impegno della Assa Group
Secondo i dati ad oggi disponibili, Piemonte e Basilicata, a livello nazionale risultano essere le Regioni con la quantità di amianto più alta. Diversa però la situazione se si analizza la presenza nelle scuole: l’allarme principale suona nel Lazio, con 64 tonnellate di amianto compatto e 150 chilogrammi di amianto friabile. Dati tra l’antro non ancora definitivi e destinati sicuramente ad aumentare.
La Assa Group, in collaborazione con l’ONA, ha intrapreso un’azione di sensibilizzazione rivolta alla popolazione scolastica, iniziando dal territorio circostante la Capitale per poi estenderlo nelle altre realtà provinciali.
Un progetto ambizioso e necessario per spiegare il fenomeno agli studenti e spingere Istituti e Enti ad agire di fronte alla minaccia di un nemico subdolo, silenzioso e sempre più pericoloso!