Un imprenditore bresciano, titolare di un'azienda di smaltimento rifiuti di Calcinato, è stato arrestato con l'accusa di traffico illecito di rifiuti speciali anche pericolosi quali rame ed altri metalli, batterie al piombo, veicoli fuori uso, apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Denunciati i titolari di altre due attività, a Desenzano del Garda e Cellatica, indagati con altre 18 persone nell'inchiesta del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani.
L'operazione è il risultato di una lunga ed articolata attività investigativa effettuata dai Carabinieri Forestali della Stazione di Vobarno che, seguendo un carico illecito di rifiuti proveniente dalla Val Sabbia, hanno individuato prio l'azienda di Calcinato, quale sito di destinazione del materiale da smaltire.
Sarebbero state gestite clandestinamente migliaia di tonnellate di rifiuti rifornendosi da oltre 130 differenti soggetti, per la maggior parte di origine straniera, che operavano in assenza delle autorizzazioni previste dalla legge, nella totale elusione del sistema di tracciabilità dei rifiuti nonché evadendo le imposte.
I rifiuti venivano poi trasferiti, accompagnandoli con documenti falsi che ne attestavano l'avvenuto trattamento nel rispetto della normativa comunitaria, presso le altre due imprese sequestrate al fine di ostacolare l'identificazione della loro provenienza e consentendone così il successivo impiego nei cicli produttivi delle aziende siderurgiche.
Le tre aziende sono state poste sotto sequestro. Accertata la commissione di numerosi illeciti relativi al mancato rispetto delle normative ambientali, per cui verranno elevate sanzioni amministrative per oltre tre milioni di euro.