“Abbiamo scoperto che l’accumulazione delle fibre di amianto nell’organo che protegge il polmone porta ad un’infiammazione cronica e, allo stesso tempo, si accelera un processo che si chiama processo di cicatrizzazione”. Così la dottoressa Emanuela Felley-Bosco intervistata all’interno del programma radiofonico ‘Obiettivo salute’ su Radio 24 spiega la scoperta dei meccanismi per i quali l’amianto può far scatenare un tumore.
A raggiungere questo obiettivo è stato uno studio finanziato dalla Fondazione nazionale svizzera per la scienzanell’ambito di un progetto che ha coinvolto gli ospedali universitari di Zurigo, Ginevra e Toronto, l’Università di Friburgo e l’Eth di Zurigo. La guida del progetto è Felley-Bosco. “Il conflitto tra l’infiammazione che continua- prosegue l’esperta- perché le fibre si accumulano e non possono essere portate via e questi segnali di cicatrizzazione che favoriscono in genere la crescita delle cellule, portano ad avere una cellula che è mutata, che comincia a proliferare e risulta appunto in questo tumore che si sviluppa in questo organo che si chiama la pleura che circonda il polmone”. E aggiunge: “Noi speriamo di poter avere una possibilità di vedere prima un qualunque segnale che ci dica ‘attenzione qui c’è qualcosa che non va, bisogna intervenire prima che sia troppo tardi“. Conclude infine Felley-Bosco: “Pensiamo che qualunque malattia in cui ci sia un’infiammazione cronica o una lesione cronica dei tessuti potrebbe avere questi stessi meccanismi di mandare segnali contraddittori e quindi favorire la crescita dei tumori”.